Oltre il 50% degli italiani adulti non possiede competenze digitali adeguate, e l’Italia si colloca all’ultimo posto in Europa per numero di laureati nel settore delle tecnologie dell’informazione e comunicazione (ICT). È quanto emerge dal Rapporto presentato a Roma durante la Giornata per l’Innovazione Industriale organizzata dall’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (AIRI), quest’anno dedicata all’Intelligenza Artificiale.
Questa carenza di competenze digitali rappresenta uno dei principali ostacoli all’adozione dell’IA nelle aziende e nelle pubbliche amministrazioni. Secondo gli autori del Rapporto, per ridurre il divario è necessario partire dall’offerta formativa, includendo moduli specifici sull’IA nei corsi di laurea STEM, aumentando i dottorati di ricerca nel settore e promuovendo una maggiore partecipazione delle donne nei percorsi formativi.
Importante sarà anche formare adeguatamente gli insegnanti e prevenire il divario generazionale, aggravato dall’aumento dell’età lavorativa. Inoltre, la formazione continua nelle aziende sarà cruciale per aggiornare costantemente le competenze.
Il Rapporto sottolinea che l’Italia vanta una discreta tradizione accademica nell’IA: oltre 160 corsi universitari in 53 atenei offrono già insegnamenti specifici sull’argomento, e il Dottorato Nazionale in Intelligenza Artificiale, attivo da alcuni anni, coinvolge 61 università ed enti di ricerca. Tuttavia, queste iniziative non bastano. Il Rapporto evidenzia la necessità di un piano straordinario di assunzioni per atenei, enti di ricerca e imprese per colmare il divario.
Fonte: ANSA
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